Il Piacere Del Dolore

sabato 18 settembre 2004.
 
Quando l’angelo del Signore venne, mi svegliò dal sonno dell’anima.
"Destati" disse, e la sua voce era rugiada sul mio viso,
a lavarlo dalle passioni che agitavano i miei sogni.
Aprii gli occhi del cuore, perché quelli della mente erano accecati dalla sua luce.
E vidi cascate di dolcezza scendere dalle terre della compassione,
e sentii il suo alito d’ambrosia come brezza fresca nelle notti d’agosto
a rinfrancare la mia sfiducia.
 
Nascose con le ali l’oceano e disse:
"Ciò che è Padre Madre e Figlio
che sempre è stato e sempre resterà,
in te oggi rinasce e prende forma
senza che più la forma lo rinchiuda,
e ne realizza il senso oltre lo spazio e il tempo
oltre il mondo e le sue illusioni.
 
Se sarai giusto,
se non sfiderai l’abisso con carri di piombo
e con ali di cera il cielo,
berrai nel calice della gioia
il nettare dell’eterna giovinezza,
e conoscerai la grazia,
che è la sorgente e la meta
di tutto ciò che ha un cuore per amare.
 
Ma prima che l’inverno diventi primavera
le sette maschere verranno ancora
ad invitarti al grande ballo dei desideri,
e ancora ti offriranno il frutto della pianta del piacere
che cresce nel giardino del dolore.
 
Allora tu beffati di loro,
e sogna
senza che i sogni diventino catene ;
lava quello che nasconde
che la vita è solo amore,
brucia ciò che non da’ gioia :
 
Il piacere del dolore



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